giovedì 5 marzo 2020

E SE INIZIASSIMO A RIFLETTERE SULL'IPOTESI BIOREGIONALE?


Il dibattito politico sembra chiuso in una forma granitica, quella dell'autonomia differenziata. Credo si debba imparare ad aprire la nostra mente ad altre prospettive.
Sarebbe molto interessante se si iniziasse a riflettere sul bioregionalismo.
L'idea di base è che la costruzione regionale, così come strutturata in Costituzione, e' tutta "politica". Si probabilmente uso in modo improprio il termine politico, riassumendo in esso tutta una serie di aspetti economici, produttivi, istituzionali che non approfondisco qui.
Forse il "politico" dovrebbe essere ricollocato nel campo della vita (bios).
Così bisognerebbe immaginare nuovi lineamenti di geografia naturale, che abbiano come tratti fondanti bacini idrografici, versanti montami, aree marine, animali nativi, piante.
Peter Berg, nell'introduzione a Bioregional Anthology of Northen California scrisse: "Le regioni naturali sono l'immagine della biosfera". Le nostre città non sono entità fluttuanti su astrazioni, esse sono incentrate nelle bio-regioni ed e' inevitabile quindi che la politica debba immaginare un grande sforzo di "ripristino" della natura, attraverso riforestazioni, percorsi di formazione ed una vera e propria educazione bio-regionale, messa a dimora di piante autoctone, sviluppo di forme di produzione non devastanti per l'ambiente, organizzazione viabilità, riuso.

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