domenica 19 gennaio 2020

DAI BENI COMUNI AI DIRITTI DELLA NATURA


Quando per la prima volta ho ricevuto una mail del Prof. Ugo Mattei quasi non ci potevo credere. Nutro un gran rispetto per la sua ricerca, e ricevere delle sue mail, con la possibilità di instaurare uno scambio di idee in una qualche maniera mi faceva fare salti di gioia. Una sua suggestione mi aveva colpito: l'idea della personalità giuridica come uno fattori che ha consentito la trasformazione di beni comuni in capitale.

Il suo percorso argomentativo è delineato in due testi estremamente interessanti:



Oggi i beni comuni ecologici sono stati definitivamente trasformati in capitale ed è in questo contesto che è necessario immaginare una profonda trasformazione del rapporto tra le leggi umane e le leggi di natura.
Mi colpisce nell'argomentazione di Mattei la riflessione per cui le leggi di natura sono intese come leggi della riproduzione ecologica, quindi da esse bisogna pur partire,  ma mi pongo e vi pongo una domanda: e se il capovolgimento dell'ordine del discorso, se la trasformazione da capitale in beni comuni avvenisse, come pur Mattei sembra prefigurare, attraverso nuove istituti tra cui, dico io, il riconoscimento della personalità giuridica alla natura?

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